01/03/2011 - Prima ha iniziato il direttore sportivo Angelo Mastroberti, dichiarando in un’intervista sul futuro del calcio potentino: “Ci sono state tante belle parole ma non è mai seguito un atto concreto per parlare seriamente delle tante cose lette per di più sui giornali. La nostra società ha sempre agito con la massima trasparenza ed in nome della stessa agirà per programmare il proprio futuro”. Poi ha continuato, dopo la partita con lo Scanzano il presidente Capobianco, che aveva preannunciato l’intento di emanare un comunicato stampa nel quale smentiva tutte le ipotesi di un accordo già raggiunto. In mezzo s’è messo pure uno striscione apparso al Vi- viani, assolutamente autopromozionale, che si può vedere qui nella foto di fianco. Morale della favola: l’Atletico Potenza pare molto distante dall’ipotesi che lo vedrebbe direttamente coinvolto nell’operazione di trasferimento (con fusione) della Fortis Murgia nel capoluogo. Eppure su una scrittura privata la firma di Capobianco c’è, assieme a quella del presidente della Fortis Di Girolamo e di quello dell’Associazione “Il mio Potenza” Pomarico. Segno tangibile che l’intenzione di partecipare all’operazione rilancio c’era. Cosa è cambiato nel frattempo per mutare i toni del discorso? Senza una presa di posizione ufficiale non è dato azzardare discorsi, anche se potrebbe non essere molto distante dalla realtà considerare il fatto che l’associazione “Il Mio Potenza” sta cercando in città un coinvolgimento di imprenditori che, forse, non sono graditi all’Atletico. O anche che, in un’eventuale ipotesi di organigramma societario, si vorrebbero più ruoli di quelli che, in realtà, saranno assegnati. Ma, ripetiamo, sono ipotesi, mentre di concreto c’è solo il fatto che l’associazione si sta muovendo sul territorio cittadino per affrettare i tempi. Sta cercando il coinvolgimento di quanti più soggetti possibile, ed ha pregato anche il sindaco Santarsiero di sollecitare interventi, al fine di creare una sorta di azionariato imprenditoriale che coinvolga tanti per cifre basse, piuttosto che pochi per cifre insopportabili. I giorni stringono, anche perchè altre incombenze di carattere economico (ossia il pagamento del settimo stipendio fino al sesto, anche venendo incontro alle esigenze organizzative dell’associazione ci ha pensato la dirigenza della Fortis che da accordi ne doveva pagare solo cinque) iniziano a premere. Si è giunti, insomma, al punto di svolta e anche l’Atletico è giusto che faccia capire che intenzioni ha.

Alfonso Pecoraro