N504 - Potenza, domani la resa dei conti

Il presidente Capobianco dovrebbe accettare l’ingresso del gruppo di imprenditori locali

11/06/2012 - LA SCADENZA originaria era quella del 10 giugno. L’unico grande sviluppo che c’è stato in seno al Potenza ha riguardato l’addio di Mastroberti che, assieme al patron Capobianco, si era preso il compito di aprire le porte del sodalizio rossoblù. Poi, all’improvviso, un dietrofront figlio della differente posizione rispetto alle linee programmatiche del patron che, a questo punto, è rimasto solo con il vicepresidente Piero Basile. Al di là delle dichiarazioni obbligatorie rilasciate da Capobianco nei giorni scorsi,ossia tendenti a sminuire il forte gesto di Mastroberti, resta il dato di fatto che nei lunghi tempi presi dal club per chiudere tutta una serie di intese non è accaduto nulla di rilevante. Almeno in via ufficiale. L’unica finestra che si è aperta è quella degli imprenditori potentini. L’incontro ufficiale si avrà - finalmente - domani pomeriggio. Al tavolo da un lato Capobianco,dall’altro il gruppo-Marino che comprende, oltre al capofila, Donofrio e Di Giuseppe (dentro fin dal primo momento) anche altri imprenditori quali Di Girolamo (ex patron dell’Altamura-Irsina che venne a giocare a Potenza), Malatesta di Tolve, Luigi De Vivo e Franco Bruno di Rotonda. A questi potrebbero aggiungersi altri a stretto giro di posta, una volta che finalmente saranno chiare le cose da esporre. La prima considerazione è che si è corso seriamente il rischio che questo tavolo potesse saltare dal momento che il gruppo-Marino si è sentito come la ruota di scorta. Oltretutto tirato in ballo dalla dirigenza del club come se fosse sempre al corrente delle mosse di Capobianco. Cosa puntualmente smentita prima dai diretti interessati e poi anche da Capobianco stesso. Ora c’è questo breefing nel quale i punti saldi sono sempre gli stessi: apporto al meno triennale da parte dello zoccolo duro della nuova società di almeno 30 mila euro, più una serie di aiuti amichevoli da parte di nuovi investitori; nuova società a responsabilità limitata che abbia il titolo sportivo dell’Atletico Potenza alla sua base, ma non anche tutto quanto attiene la Asd (per intenderci quella che ha gestito il campionato di Eccellenza, per il quale sembra ci sia ancora c’è da saldare alcune pendenze). Poi anche la costruzione di una squadra da primato, per la qualcosa i tempi stanno anche già diventando stretti. Capobianco orientativamente dovrebbe accettare,ma conoscendo il suo modo di agire, potrebbe anche tirar fuori il coniglio dal cilindro. L’importante è saperlo nel più breve tempo possibile in modota le che anche chi tiene a cuore le sorti della rinascita del calcio a Potenza possa immaginare quale sarà il destino: se ancora tribolato o magari vincente come quanto è accaduto da Salerno a Pescara, da Lanciano a Pagani. Tutte realtà alle quali Potenza inevitabilmente paga dazio.

 

Alfonso Pecoraro

 

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